Data: 04/06/2025

Il 20 e il 28 maggio l’Istituto Carducci-Fattori di Rosignano ha invitato le famiglie  al teatro Solvay per condividere “qualcosa di bello”, per restituire parte dei percorsi fatti dai nostri alunni, durante l’intero anno scolastico, con la musica, il teatro e il cinema.

Sono stati due pomeriggi intensi, ricchi, diversi, dedicati alla magia dell’arte, nelle sue tante espressioni, perché nel nostro affanno quotidiano che ci rende spesso superficiali e distratti, entrare a teatro ci ha fatto bene, per dimenticare per qualche ora i cellulari, per potersi fermare, avvolti dal buio della sala e dalle luci del palco, per far parlare la musica, ascoltare il ritmo dei sentimenti e sintonizzarsi sul canale delle emozioni.

Martedì 20 maggio la grande protagonista è stata la musica con i bambini di cinque anni della scuola dell’infanzia e gli alunni delle quinte delle nostre scuole primarie che hanno eseguito canti sulla pace, brani della Carmen ed esibizioni di body percussion, con la guida di Elena Ciaffone dell’Associazione Bacchelli.  

Con la scuola secondaria il palco ha vibrato maestosamente attraverso gli strumenti. Prima gli emozionati e preparatissimi alunni delle classi prime del nuovo Indirizzo musicale ministeriale che con i loro professori Piras, Torri, Scimè e Ruggeri hanno suonato insieme chitarre, violini, percussioni e pianoforte, perché suonare con gli altri fa bene a se stessi e insegna a sentire l’altro.

Poi è salita sul palco con sicurezza la scatenata band dei laboratori musicali, seguita dai prof. Guerrini e Simoncini, che ha cantato e suonato brani di Billie Eilish e Miley Cyrus, coinvolgendo il pubblico con grande entusiasmo e tanta allegria. 

Martedì 28 maggio alle ore 17 c’è stato il secondo appuntamento al teatro Solvay, dove è andato in scena lo spettacolo teatrale "SONO QUI (?)", esito del laboratorio di teatro e scrittura interiore del gruppo teatro interclasse della secondaria Fattori. Con orgoglio il prof. Aggradevole che ha seguito il lavoro di Chiara Pistoia di Geometria delle Nuvole racconta che - alunni e alunne hanno affrontato con coraggio e passione un tema per loro caldissimo, quello dell'adolescenza. I cartelloni da loro alzati a più riprese sul palco sono stati eloquenti. "Il mondo prima era casa mia" e "Non è più come prima" hanno fatto immergere lo spettatore nel trauma causato dall'abbandono del porto sicuro dell'infanzia.  "Ora c'è uno spazio buio" e "Cambio idea", invece, gli hanno fatto comprendere di come ragazzi e ragazze stiano adesso facendo i conti con un mondo totalmente nuovo, di cui non hanno il libretto di istruzioni ("Non so navigare, imparerò in mare"). Come recitato dai cartelli "Posso vivere la mia vita?" e "Tu ricordi i tuoi 12 anni?", a essere cambiato è innanzitutto il rapporto con i genitori, tra muri eretti e silenzi assordanti.  In aggiunta, i manifesti "Sono solo/a" e "C'è qualcuno?" hanno richiamato inevitabilmente quella incomunicabilità quasimodiana, quel sentirsi soli pur vivendo "sul cuor della terra", in mezzo a tutti gli altri. Nel periodo adolescenziale, ragazzi e ragazze si ritrovano catapultati in mare aperto e devono fare i conti con le onde e con gli scogli, subiscono il fascino di fantomatiche terre promesse e sopportano i naufragi, ma, parafrasando Ungaretti, devono avere la forza di rimettersi in viaggio.  In sintesi, "Sono qui" è un grido di speranza, che afferma con ardore la voglia di questi/e giovani di essere tutto e di essere di niente, di esistere, di trovare in libertà la loro personale e originale rotta. 

In anteprima alle 18 è stato proiettato il Docufilm sulla storia di Rosignano “La città giardino che unisce le generazioni” realizzato grazie alla collaborazione di Lidia Gattini e Andrea Gattini, presenti all’anteprima, con Mandragola e Laboradio, reso possibile dal Bando Cinema per la scuola del MIM che ha permesso a molti alunni del nostro istituto di vivere una nuova esperienza formativa ed espressiva, di conoscenza del territorio e di espressione attraverso le immagini.

Bambini, genitori, nonni, insegnanti, tutti, riferisce la Dirigente siamo usciti dal teatro con qualcosa di più…riflessioni, emozioni, domande, con un senso di appagamento, di benessere, di piacere, di malinconia per tutto ciò che da quel palco, vivo ed emozionante, i nostri ragazzi hanno saputo regalarci grazie a quello che sono e che sentono. Quel mix di debolezza e ricchezza interiore ci ha ricordato che non sono solo i grandi, i maestri di vita, ma loro hanno tanto da insegnarci, con la fragilità e l’ingenuità di questi anni difficili, con le loro potenzialità da cogliere e non soffocare, ci offrono tante occasioni e  chiavi di lettura per chi ha voglia di decifrarli, di ascoltarli e apprezzarli nel modo di comunicare a ciascuno più congeniale che sia la musica, la voce, lo sguardo, il corpo, il silenzio, una frase….. 

Complimenti a tutti e grazie!